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Uneba Piemonte: o la politica agisce, o il sociosanitario non profit affoga

E’ urgentissimo un nuovo modello sociosanitario in Piemonte, sostenibile sia per le tariffe che per il modello di gestione. Molti enti rischiano di morire. E l’allarme che lancia il presidente di Uneba Piemonte Amedeo Prevete in una lunga intervista a Daria Capitani su Vita. Ecco alcuni estratti.

IL SOCIOSANITARIO AFFOGA, LA POLITICA NON VEDE E NON SENTE –  “La cooperazione, le Fondazioni e gli enti analoghi – dice Prevete  si trovano di fronte una politica in gran parte sorda e miope rispetto alle evidenti criticità in cui sta annegando il settore socio sanitario. Molte realtà, benché dotate di professionalità, managerialità, storia e onestà intellettuale, stanno rischiando la loro sopravvivenza”.

SE SCOMPARE IL NON PROFIT, RESTA SOLO IL PROFIT – “Il rischio è che si creino più spazi per gestori for profit il cui fine non sarà esclusivamente la sostenibilità ma anche la remunerazione dell’investimento che, correttamente, non verrà reinvestita totalmente sull’attività con finalità sociali e di promozione territoriale (ovviamente questo non potrà mai essere lo scopo sociale di una società di capitali tantomeno di una multinazionale)”

CHIEDIAMO UN MODELLO SOSTENIBILE – “Da mesi, ma in realtà da anni, chiediamo la stessa cosa, ovvero l’implementazione di un modello sociosanitario piemontese che sia sostenibile. Sostenibilità economica e gestionale. La prima non può dipendere esclusivamente, come oggi, dalle risorse private dei fruitori e delle loro famiglie perché non è possibile, oltre che contrario alle attuali norme, che solo chi abbia la capacità economica abbia accesso ai Livelli essenziali di assistenza (Lea). La sostenibilità gestionale invece presuppone un serio lavoro condiviso di ristrutturazione dei modelli operativi, di incentivazione e sostegno alla definizione di percorsi formativi efficaci ed efficienti per professionalità specifiche.

CO-PROGETTAZIONE. “Serve una co-progettazione o almeno una condivisione efficace tra tutti gli attori del sistema sia pubblici che privati”.