Tariffe Rsa: Uneba Piemonte non firma il Patto proposto dalla Regione

Lunedì 26 febbraio 2024 alle ore 17 si è svolto l’incontro previsto sui profili tariffari delle RSA (ma anche disabilità etc.) e sulla loro rivalutazione per la tenuta del sistema socio sanitario piemontese. Diversamente da quanto comunicato attraverso i media regionali e non solo, la conclusione dell’incontro non ha visto raggiungere accordi di alcun tipo.

Infatti solo il giorno seguente è stato proposto alle rappresentanze dei gestori un Patto per un nuovo welfare innovativo e sostenibile. Il presidente di Uneba Piemonte Amedeo Prevete, considerato l’allarme generato agli Enti Uneba dai comunicati stampa, ha convocato un consiglio direttivo urgente per mercoledì 28 febbraio, per condividere con i consiglieri la risposta da dare alla Regione.

A seguito del consiglio direttivo, Uneba Piemonte ha deliberato di non poter firmare il Patto proposto dalla Regione in quanto evidentemente non coerente e non sufficiente rispetto ad una pianificazione di continuità di servizio. Inoltre tale sviluppo economico non potrà finanziare il rinnovo del CCNL Uneba se non a patto di far implodere la sostenibilità del sistema socio sanitario piemontese no profit. 

La remunerazione tariffaria proposta non è compatibile né tantomeno sufficiente per garantire un modello di servizio sostenibile. Le percentuali proposte non coprono né, parzialmente, l’inflazione né, tantomeno, l’aumento del costo del lavoro attuale e futuro.

Uneba è in trattativa per il rinnovo del CCNL, rinnovo che noi riteniamo giusto e doveroso, ma con questa struttura dei ricavi sarà del tutto insostenibile.

Con, di conseguenza, rischi certi di chiusura degli Enti no profit e quindi due gravi problemi connessi per i cittadini piemontesi:

1. riduzione dei servizi socio sanitari

2. riduzione dell’occupazione

Inoltre il consiglio direttivo di UNEBA Piemonte ha valutato positivamente l’investimento economico che la Regione ha fatto in termini complessivi e sottolinea quanto questo può aver avuto ricadute positive principalmente sui cittadini piemontesi.

Uneba Piemonte altresì ritiene che con la situazione demografica del Piemonte tali investimenti siano e saranno necessari a patto di non lasciare sola una parte della popolazione anziana, che sarà in aumento almeno per i prossimi 20-25 anni.

Per quanto riguarda gli enti gestori occorre fare due osservazioni:

  1. 1. È stato sicuramente positivo per gli Enti questo maggior finanziamento, ma purtroppo le marginalità non hanno subito effetti positivi dall’aumento dei volumi. O meglio, mediamente, nel contesto di una marginalità negativa hanno esclusivamente ridotto, ma non azzerato, l’utilizzo del patrimonio di riserva degli Enti stessi che comunque è stato necessario utilizzare.
  2. Ad un aumento complessivo è corrisposto una diminuzione in termini di investimenti per alcuni territori periferici a fronte di aumenti di investimento su altri.

Di seguito la risposta estesa inviata alla Regione Piemonte:

Uneba Piemonte-risposta al Patto per un welfare innovativo e sostenibile

 

Tariffe del sociosanitario, serve un intervento della Regione subito

ANZIANI E FRAGILI: SERVIZI A RISCHIO

Forte allarme delle associazioni che rappresentano il settore della sanità del socio-assistenziale e degli utenti in Piemonte

Il sistema dei servizi alla persona assicurato dal settore dell’assistenza socio-sanitaria piemontese è a rischio. Lo dicono le principali associazioni del Piemonte rappresentanti degli enti erogatori della sanità e le associazioni rappresentanti degli utenti, costituiti in coordinamento, che chiedono alla Regione l’adozione di un provvedimento normativo entro il 29 febbraio 2024 che adegui le tariffe, a far data da inizio anno.

La richiesta, condivisa e sottoscritta da tutte le associazioni, nasce in considerazione dell’aumento speculativo dei costi energetici e degli altri beni di consumo, dell’aumento del costo del denaro e di quello del costo del lavoro derivante dal recupero del potere d’acquisto che interesserà i prossimi rinnovi contrattuali. Si tratta di una condizione che, nel suo complesso, rischia di compromettere la continuità e la qualità del servizio e l’intero sistema del welfare regionale.
Tutte le associazioni affermano che, in assenza di un adeguamento delle tariffe che recuperi almeno gli aumenti finora rimasti interamente sulle spalle dei soli operatori, verranno pericolosamente compromesse la stabilità, la sicurezza, il livello qualitativo dei servizi quale obiettivo primario, nonché la continuità dei servizi alle persone del sistema del welfare piemontese con particolare riferimento alle principali fragilità, anziani non autosufficienti, disabilità, salute mentale, minori e dipendenze.

AGCI PIEMONTE Giuseppe D’Anna
AGESPI PIEMONTE Roberto Tribuno
AGIDAE PIEMONTE Suor Albina Bertone
AIOP PIEMONTE Giancarlo Perla
ANASTE PIEMONTE Michele Assandri
ANFFAS PIEMONTE Giancarlo D’Errico
ANSDIPP PIEMONTE Andrea Manini
ARIA PIEMONTE Paola Garbella
ASSOCIAZIONE CUNEESE CASE DI RIPOSO Silvio Invernelli
CEAPI Chiara Magrini
CONFAPI SANITÀ PIEMONTE Michele Colaci
CONFCOMMERCIO SALUTE, SANITÀ E CURA Paolo Ballerini
CONFCOOPERATIVE PIEMONTE – FEDERAZIONE SANITÀ Mario Sacco
CONFCOOPERATIVE – FEDERSOLIDARIETÀ Enrico Pesce
CONFINDUSTRIA SANITÁ PIEMONTE Paolo Spolaore
DIACONIA VALDESE Daniele Massa
FENASCOP PIEMONTE Cristiana Meroni
LEGACOOP PIEMONTE Barbara Daniele
UNEBA PIEMONTE Amedeo Prevete

Regione Piemonte incontra le rappresentanze delle Rsa piemontesi, tra cui Uneba

Palazzo Regione Piemonte

Si apre il tavolo di confronto 2024 con gli Enti gestori

Venerdì 22 dicembre 2023 l’Assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, il capo di gabinetto Gianluca Vignale e i due direttori generali Livio Tesio (welfare) e Antonino Sottile (sanità) hanno incontrato tutte le rappresentanze dei gestori dei servizi socio sanitari, tra cui Uneba Piemonte, e anche una rappresentanza degli utenti (Anffas e Fish). Il tema principale dell’incontro, già anticipato da una nota interassociativa, verteva sulla insostenibilità economica delle strutture residenziali di qualunque tipologia con particolare riferimento al mondo Anziani che risulta essere il più voluminoso sia in termini di servizi erogati che di risorse economiche necessarie.

La Regione Piemonte ha introdotto l’incontro ripercorrendo gli atti normativi, deliberati durante questa ultima legislatura, mirati a sostenere il modello socio sanitario piemontese, ha focalizzato l’attenzione:

  • sull’ultima delibera di giunta 28-7394 per il “superamento” parziale del problema di reperimento di nuove professionali in ambito socio sanitario (in particolare operatori socio sanitari ed educatori professionali)
  • sul budget stanziato per tutto il settore socio sanitario pari a circa € 300 milioni.

Le rappresentanze dei gestori hanno preventivamente concordato di organizzare in tre interventi il dialogo con la Regione: uno da parte del mondo no profit (affidato al presidente Uneba Piemonte Amedeo Prevete), il secondo da parte del mondo profit (affidato al presidente di Confapi Salute Michele Colaci) ed infine l’intervento da parte dei rappresentati degli utenti/gestori (il Presidente di Anffas Gianluca D’Errico).

Il presidente Prevete, dopo una premessa tesa a sostenere che nel percorso degli ultimi complicati anni si è notata, in alcune situazioni, l’attenzione della Regione Piemonte ai problemi del settore, ha sottolineato che sotto il profilo della sostenibilità economica il settore è, da tempo, in una situazione allarmante.

Infatti ponendo la tariffa prevista dalla DGR 64 del 2010 come base 100, considerando il taglio avvenuto con la DGR 85 del 2013 e gli aumenti “light” previsti da questa ultima legislatura nel 2021 e 2022, si evidenzia che negli ultimi 13 anni la tariffa media si è ridotta di un 2% medio rispetto alla tariffa 2010.

A fronte di un tariffario in contrazione abbiamo avuto aumenti di costi per tassi inflattivi ordinari sino al 2020 a cui si è aggiunto un esplosione inflattiva causata dalla straordinaria congiuntura socio economica 2021-2023.

Per quanto sopra affermato, ha sottolineato Prevete,  il settore non è più in condizione di programmare le proprie attività in modo sostenibile. Laddove invece si voglia raggiungere una tenuta del sistema socio sanitario occorrerà investire rapidamente nuove risorse economiche per il sostentamento dei costi attuali ed ulteriori finanziamenti economici per l’investimento di termini di qualità e di rinnovi del CCNL di categoria.

Ulteriore tema, ribadito dal presidente di Uneba Piemonte, è legato al budget stanziato per il settore, che dai dati regionali segnala un aumento di circa € 40 milioni dal 2019. Sicuramente è da sottolineare la bontà di questa azione, ma deve essere letta non come un favore agli Enti gestori ma alla cittadinanza piemontese. Rimane ovvio che, purtroppo, all’interno del fondo per il socio sanitario piemontese sono presenti varie unità di offerta e andrebbe estratto il dato relativamente alle convenzioni RSA per gli opportuni approfondimenti. Inoltre ricordiamo, anche se oramai spesso tema all’ordine del giorno in ogni campo della comunicazione, che la popolazione piemontese invecchia con una velocità maggiore rispetto a vent’anni fa (ovviamente in termini di percentuale sulla popolazione totale). Tale prospettiva demografica dovrà prevedere uno spostamento costante di risorse regionali verso il socio sanitario per un aumento di tale bisogno della popolazione piemontese.

A conclusione dell’intervento, il dott. Prevete ha sottolineato come il modello socio sanitario piemontese sia sempre stato un eccellenza del territorio: forse uno dei primi modelli in Italia orientato ad un approccio di cura completo. Purtroppo gli ultimi anni caratterizzati dalla pandemia, insieme ai dieci anni precedenti in cui ci si è orientati esclusivamente, probabilmente obbligatoriamente, alla quadratura dei conti e dei piani di rientro hanno fatto perdere forse quella componente di co-programmazione tanto utile quanto necessaria per uno sviluppo coerente dei servizi alla persona.

A conclusione della giornata l’assessore Maurizio Marrone, il dott. Gianluca Vignale e i Direttori generali hanno espresso assoluta condivisione e riconoscimento dei temi trattati, manifestando la volontà di trovare soluzioni in coerenza con l’equilibrio dei conti pubblici, contemperando anche l’interesse degli utenti che potrebbero non condividere un’eventuale aumento tariffario. Infatti hanno portato ad esempio come in altre regioni l’aumento delle tariffe ha innalzato la protesta dei sindacati dei pensionati e delle rappresentanze degli utenti.

La Regione Piemonte in conclusione dell’incontro ha garantito che nella seconda metà del mese di gennaio 2024 avrebbe riconvocato il tavolo per proporci soluzioni ai problemi sollevati.

COMUNICATO STAMPA GENNAIO 2024